Paolo Franzinelli BLOG

La grande abbuffata, ma non ci saranno pasti gratis. Debito pubblico italiano e titoli di stato “sicuri” fino alla prossima crisi
Toto mangia gli spaghetti con le mani. dal film Miseria e nobilta

Il voto italiano al Consiglio Europeo

Dopo che al Parlamento Europeo l’Italia aveva sconfessato se stessa, non votando l’approvazione del nuovo Patto di Stabilità, alla fine questo è passato anche con il voto dell’Italia al Consiglio Europeo. Si tratta di un Patto di Stabilità con regole tutte migliorative rispetto al precedente, specie per un paese fiscalmente poco virtuoso come il nostro.

Confronto con il periodo Post COVID

Certo, è peggiorativo rispetto alla totale assenza di vincoli degli ultimi anni di fase emergenziale per la pandemia; e certo, non ripete l’esperienza lanciata con Next Generation EU del debito comune.

La necessità di regole e fiducia

Ma consentire all’Italia di muoversi senza regole e condividere con noi il peso del nostro debito richiederebbe un grado di fiducia da parte degli altri paesi che andrebbe meritato sul campo e la fuga di responsabilità preventiva del non-voto al Parlamento non ci ha certo creato simpatie tra i paesi più attenti alla spesa pubblica.

Il debito italiano e l’impatto dell’UE

Sono gli ultimi 30 anni della nostra storia che giocano contro di noi. Dall’UE l’Italia ha avuto 3 grandi dividendi per la finanza pubblica, che ha quasi interamente bruciato, riportando il rendimento del BTP a prima del 2000:

  • l’immediato dimezzamento dell’interesse sul debito per il solo ingresso nell’Unione, beneficiando dell’”effetto Germania”; –
  • il “whatever it takes” di Draghi, che ci ha salvati dall’orlo del baratro di debito e spread;
  • gli acquisti di debito della #BCE, che è arrivata perfino a comprarsi tutto il nostro debito (e che gradualmente lo rimetterà sul mercato o farà scadere senza acquistarne altro).

L’incremento del debito e la fiducia

Nonostante questo, dall’ingresso nell’UE il debito italiano (già sopra al 100% del PIL) invece di scendere è salito di circa 30 punti percentuali, crescendo di quasi 1.900 mld €. Siamo il secondo paese con il più alto debito dell’Unione e (insieme alla Francia) l’unico dove continua a crescere. Abbiamo di gran lunga il deficit maggiore, più che doppio rispetto alla media UE e lontanissimo dal target.

L’Italia e il Recovery Fund

Siamo il paese che ha chiesto più finanziamenti del Recovery Fund (quasi 1/3 del totale), l’unico che cerca di negoziare un rinvio della sua scadenza e quello che guida con l’86% l’infamante statistica delle truffe legate a Next Generation EU.

La fiducia delle istituzioni e l’investimento in BTP

L’Italia è il penultimo paese europeo per fiducia dei cittadini nelle proprie istituzioni, eppure, a dispetto della propria sfiducia e dei numeri della finanza pubblica, continua la corsa dell’”oro alla patria” degli italiani con massicci acquisti di #BTP in tutte le salse (Valore, Italia…). A livello europeo, invece, guardano i numeri e i comportamenti, e non possiamo meravigliarci se non si fidano.

Rapporto Bankitalia del 30 aprile 2024 sulla sostenibilità del debito pubblico italiano.

Per chi avesse voglia di approfondire suggerisco la lettura di “Il pasto gratis” di Veronica De Romanis di cui segnalo anche podcast con intervista all’autrice.

Copertina del libro "Il Pasto Gratis" di Veronica De Romanis
“Il Pasto Gratis” di Veronica De Romanis

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