Focus 2024 con dati ufficiali Banca d’Italia
Introduzione
Il debito pubblico italiano, che a fine 2024 ha superato i 2.900 miliardi di euro, rappresenta una delle grandezze macroeconomiche più osservate da mercati, investitori e istituzioni. Chi detiene il debito pubblico italiano nel 2024 e quali sono i dati aggiornati della Banca d’Italia e il ruolo dell’Eurosistema? Ma chi sono oggi i principali detentori dei titoli di Stato italiani? Qual è il ruolo degli investitori esteri, delle famiglie e – soprattutto – della Banca d’Italia e dell’Eurosistema?
L’analisi che segue si basa sui dati ufficiali contenuti nel Rapporto sulla Stabilità Finanziaria pubblicato da Banca d’Italia (aprile 2025).
📊 Ripartizione del debito pubblico italiano (fine 2024)
Secondo l’ultima fotografia scattata da Banca d’Italia, la composizione del debito pubblico italiano per categoria di detentori a fine 2024 risulta così distribuita:
Categoria | Quota stimata (%) |
---|---|
Detentori esteri | 30 % |
Banca d’Italia ed Eurosistema | 25 % |
Assicurazioni italiane | 13 % |
Banche italiane | 12 % |
Fondi italiani (incl. round trip) | 10 % |
Famiglie italiane (detenzione diretta) | 8 % |
Altri detentori italiani | 2 % |
Fonte: Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria 1/2025, Figura 1.9.

🏦 Il ruolo centrale della Banca d’Italia e dell’Eurosistema
Con una quota pari al 25% del totale del debito in circolazione, la Banca d’Italia e l’Eurosistema rappresentano uno dei pilastri fondamentali nella stabilizzazione e nel finanziamento del debito pubblico italiano.
🔄 Fase espansiva: il Quantitative Easing
Durante gli anni del Quantitative Easing (QE) – avviato dalla BCE nel 2015 – la Banca d’Italia ha acquistato sul mercato secondario una quota significativa dei titoli di Stato italiani. Questo programma è stato progettato per:
- ridurre i tassi d’interesse a lungo termine;
- stimolare l’inflazione;
- sostenere la crescita;
- stabilizzare i rendimenti dei BTP in fasi di turbolenza.
Le politiche ultra-espansive hanno portato la Banca d’Italia a detenere oltre un quarto del debito nazionale, contribuendo a tenere bassi i costi di finanziamento del Tesoro italiano.
📉 Fase restrittiva: il Quantitative Tightening
A partire dal 2023 l’Eurosistema ha avviato una progressiva riduzione del portafoglio titoli (Quantitative Tightening), ovvero la non sostituzione dei titoli in scadenza. Questo processo ha causato:
- un graduale calo della quota detenuta dalla Banca d’Italia (in discesa rispetto ai massimi 2020-2022);
- un maggiore ricorso al mercato privato per finanziare le nuove emissioni;
- un ruolo crescente degli investitori istituzionali domestici e delle famiglie.
Secondo il Rapporto della Banca d’Italia, questa transizione si è svolta in un contesto ancora favorevole, senza tensioni eccessive sul mercato primario.
👨👩👧👦 Famiglie italiane: ancora una quota limitata
Le famiglie italiane detengono direttamente circa l’8% del debito pubblico, quota stabile rispetto al biennio precedente. Si tratta di una partecipazione in crescita rispetto al passato, alimentata da:
- emissioni dedicate come BTP Valore e BTP Italia;
- rendimento reale interessante in un contesto inflattivo;
- ricerca di alternative ai conti deposito.
Tuttavia, la quota resta lontana dai livelli degli anni ’90, quando i BOT erano una colonna portante del risparmio italiano.
🌍 Detentori esteri: stabilità nella diversificazione
Gli investitori esteri detengono oggi circa il 30% dei titoli di Stato italiani. La loro presenza garantisce:
- liquidità e profilo internazionale al debito pubblico;
- una base diversificata di domanda;
- ma anche una maggior esposizione a variabili esogene come tassi globali, rischio Paese e fattori geopolitici.
🧭 Conclusione e prospettive
Il debito pubblico italiano rimane prevalentemente in mano a soggetti residenti, con oltre il 65% detenuto da istituzioni italiane (banche, assicurazioni, fondi e famiglie). Il ruolo della Banca d’Italia, pur in calo, è stato decisivo nel recente passato, specialmente nelle fasi di crisi e pandemia.
In prospettiva, la gestione del debito dovrà puntare su:
- maggiore coinvolgimento delle famiglie (educazione finanziaria e strumenti semplici);
- rafforzamento della domanda interna attraverso la stabilità del sistema finanziario;
- trasparenza e sostenibilità della politica fiscale.
🔗 Fonti
- Banca d’Italia – Rapporto sulla Stabilità Finanziaria 1/2025 (PDF)
- Ministero dell’Economia e delle Finanze – Tesoro
- Corte dei Conti – Relazioni annuali sulla finanza pubblica
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