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Chi detiene davvero il debito pubblico italiano?
Detentori debito pubblico italiano

Chi detiene davvero il debito pubblico italiano? I dati aggiornati della Banca d’Italia

Chi possiede i titoli di Stato italiani? Con l’uscita del nuovo Rapporto sulla stabilità finanziaria 1/2025 della Banca d’Italia, abbiamo finalmente dati ufficiali e aggiornati al 31 dicembre 2024. In qualità di consulente finanziario, ti spiego in parole semplici a chi è in mano il nostro debito pubblico.

📊 Tabella – Chi detiene il debito pubblico italiano (fine 2024)

Categoria Quota stimata (%) Osservazioni chiave
Detentori esteri ~25% In lieve crescita rispetto al 2023
Banca d’Italia ed Eurosistema ~27% In diminuzione per effetto del quantitative tightening
Banche italiane ~15% in alleggerimento
Famiglie italiane (detenzione diretta) ~12% In aumento dal 2021 e 2022 con il rialzo dei tassi;
Fondi italiani (incl. round-trip) ~8% Fondi e gestioni anche riconducibili a risparmiatori italiani
Assicurazioni italiane ~10% In graduale ed oridinata discesa da 10 anni
Altri detentori italiani ~4% Es. casse previdenziali, imprese

📎 Fonte: Figura 1.9 – Banca d’Italia, Rapporto sulla Stabilità Finanziaria 1/2025, aprile 2025

📌 Approfondimento: cosa significano questi dati?

  • La quota in mano all’Eurosistema è in calo: il portafoglio della Banca d’Italia si sta riducendo, come effetto della fine del programma di acquisto titoli (quantitative easing) e dell’avvio del cosiddetto quantitative tightening.
  • Cresce l’interesse diretto delle famiglie italiane per i titoli di Stato: questa tendenza è sostenuta dalle recenti emissioni dedicate al risparmio retail, come BTP Valore e BTP Italia.
  • I fondi italiani (inclusi i “round trip”) restano un canale importante di detenzione indiretta, che tuttavia non è sempre visibile nei dati aggregati.

👨‍👩‍👧‍👦 Famiglie italiane: ancora una quota limitata

Questo valore è più alto rispetto a quanto molti immaginano e testimonia una crescente fiducia dei risparmiatori nei confronti dei titoli di Stato, complice anche il contesto di tassi di interesse elevati (che hanno però penalizzato le emissioni a lunga scadenza a tasso fisso come ad esempio il BTP Green 1,5% scadenza 2045 (IT0005438004) emesso nell’ottobre 2020 che oggi sconta pesantemente sul suo valore di mercato il rialzo dei tassi 2022-2023.


🏦 Il ruolo centrale della Banca d’Italia e dell’Eurosistema

Con una quota pari al 27% del totale del debito in circolazione, la Banca d’Italia e l’Eurosistema rappresentano uno dei pilastri fondamentali nella stabilizzazione e nel finanziamento del debito pubblico italiano.

🔄 Fase espansiva: il Quantitative Easing

Durante gli anni del Quantitative Easing (QE) – avviato dalla BCE nel 2015 – la Banca d’Italia ha acquistato sul mercato secondario una quota significativa dei titoli di Stato italiani. Questo programma è stato progettato per:

  • ridurre i tassi d’interesse a lungo termine;
  • stimolare l’inflazione;
  • sostenere la crescita;
  • stabilizzare i rendimenti dei BTP in fasi di turbolenza.

Le politiche ultra-espansive hanno portato la Banca d’Italia a detenere oltre un quarto del debito nazionale, contribuendo a tenere bassi i costi di finanziamento del Tesoro italiano.

📉 Fase restrittiva: il Quantitative Tightening

A partire dal 2023 l’Eurosistema ha avviato una progressiva riduzione del portafoglio titoli (Quantitative Tightening), ovvero la non sostituzione dei titoli in scadenza. Questo processo ha causato:

  • un graduale calo della quota detenuta dalla Banca d’Italia (in discesa rispetto ai massimi 2020-2022);
  • un maggiore ricorso al mercato privato per finanziare le nuove emissioni;
  • un ruolo crescente degli investitori istituzionali domestici e delle famiglie.

Secondo il Rapporto della Banca d’Italia, questa transizione si è svolta in un contesto ancora favorevole, senza tensioni eccessive sul mercato primario.



🔍 Perché piacciono i BTP ad detentori esteri? Ecco le ragioni principali:

  1. Rendimento interessante
    Con i tassi dei BTP ben superiori a quelli dei Bund tedeschi, gli investitori esteri trovano un premio interessante per compensare il rischio percepito.
  2. Diversificazione del portafoglio
    I paesi esteri vedono nei BTP un’occasione per diversificare e accedere a asset di una delle debite sovrane più liquide in Europa.
  3. Momentum nel debito governativo italiano
    Quando lo spread scende — come avvenuto tra fine 2023 e inizio 2024 — si riduce il rischio politico e percepito, spingendo ancora più investitori stranieri ad entrare e rinnovare o aumentare le loro partecipazioni. Di conseguenza, la domanda esterna attiva ha spesso portato a prezzi più stabili o in rialzo, favorendo ulteriori acquisti.
  4. Fenomeno ricorrente e opportunistico
    Il pattern osservabile è chiarissimo: in fasi di stabilizzazione o calo dello spread, gli esteri entrano o rientrano massicciamente. Quando lo spread sale, riducono l’esposizione

    🧭 Conclusione: stabilità, trasparenza e consapevolezza

    La lettura del Rapporto sulla Stabilità Finanziaria della Banca d’Italia evidenzia un quadro in evoluzione ma ancora relativamente stabile. La progressiva riduzione della quota in mano all’Eurosistema, in linea con la fine delle politiche monetarie espansive, è stata in parte compensata da una maggiore partecipazione delle famiglie italiane, il cui peso ha raggiunto il 12% a fine 2024.

    Questa tendenza rappresenta un segnale positivo di fiducia da parte del risparmio privato, ma impone anche maggiore responsabilità: comprendere le dinamiche che regolano il valore reale e nominale dei titoli di Stato è oggi più che mai fondamentale. Non basta guardare il tasso cedolare: inflazione, tassazione e rischio Paese devono essere considerati attentamente da ogni investitore.

    In questo contesto, è auspicabile che il debito pubblico italiano entri in una fase di contenimento e stabilizzazione. Il percorso non sarà semplice, ma è indispensabile per rafforzare la fiducia dei mercati e la sostenibilità del sistema.

    Per un approfondimento su rischi, opportunità e prospettive del nostro debito pubblico ti invito a leggere anche questo articolo del mio blog:
    👉 La grande abbuffata – ma non ci saranno pasti gratis. Debito pubblico italiano e titoli di Stato: sicuri fino alla prossima crisi?

    Ritengo che la trasparenza nei numeri, l’educazione finanziaria e la costruzione di un dialogo consapevole tra Stato e risparmiatori siano oggi elementi chiave per affrontare il futuro con equilibrio e lucidità.

    Se desideri valutare come integrare i titoli di Stato all’interno di un portafoglio bilanciato e coerente con i tuoi obiettivi, puoi contattarmi: sarò felice di aiutarti a costruire una strategia sostenibile e ben informata.


    🔗 Fonti


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